enciclopedia naturale testata desktop
Lavandula officinalis
Enciclopedia naturale

Lavanda

FAMIGLIA: Lamiaceae.

HABITAT: bacino del Mediterraneo e Medio Oriente.

PARTE USATA: le parti aeree della pianta.

PREPARAZIONI FARMACEUTICHE: tintura madre, olio essenziale col seguente titolo: dal 25 al 38% di linalolo, dal 25 al 45% di acetato di linalile, dallo 0,1 allo 0,5% di limonene, dallo 0,3 all’1,5% di cineolo, dallo 0,2 allo 0,5% di canfora, dallo 0,3 all’1% di alfa terpineolo, dal 4 al 10% di beta ocimeni cis, dal 2 al 6% di beta ocimeni trans, dal 2 al 6% di 1-terpinen-4-olo, dallo 0,5 all’1,8% di 3-octanone e dallo 0,3 allo 0,6 di lavandulolo. La droga deve contenere non meno dello 0,8% di essenza (Farmacopea Francese X). Estratto secco titolato in esseza min. 4%, la cui posologia giornaliera va da 5 a 7 mg/kg/die, in due somministrazioni mattino e sera preferibilmente lontano dai pasti.

COMPOSIZIONE CHIMICA: l’olio essenziale deve contenere dal 25 al 38% di linalolo, dal 25 al 45% di acetato di linalile, dallo 0,1 allo 0,5% di limonene, dallo 0,3 all’1,5% di cineolo, dallo 0,2 allo 0,5% di canfora, dallo 0,3 all’1% di alfa terpineolo, dal 4 al 10% di beta ocimeni cis, dal 2 al 6% di beta ocimeni trans, dal 2 al 6% di 1-terpinen-4-olo, dallo 0,5 all’1,8% di 3-octanone e dallo 0,3 allo 0,6 di lavandulolo. La droga deve contenere non meno dello 0,8% di essenza (Farmacopea Francese X). Contiene inoltre una buona quantità di tannini (circa il 12%) e anche flavonoidi, derivati cumarinici e fitosteroli, e discrete quantità di acido rosmarinico.

PROPRIETÁ TERAPEUTICHE:
Azione antibatterica: l'olio essenziale di lavanda ha azione modicamente antibatterica, dimostrata in vitro e rivolta soprattutto contro i germi Gram+ aerobi, che può essere batteriostatica e, a più alte concentrazioni, anche battericida. Questa droga sembra anche essere attiva contro funghi filamentosi e lieviti.
Uno studio in vitro ha valutato l’effetto dell’olio essenziale di Lavanda su Tricophyton mantagrophytes e su Tricophyton rubrum coltivati su agar. In particolare si è visto che il suddetto olio essenziale uccide i conidi, inibisce la germinazione e ostacola l’elongazione delle ife fungine alla dose minima di 40 microgrammi/ml.
Uno studio in vitro ha esaminato l’azione dell’olio essenziale di lavanda sulla Candida albicans. Si è visto che il suddetto olio inibiva la crescita dei vari ceppi di Candida con MIC di 0,69% (vol./vol.) su prelievi vaginali e di 1,04% su prelievi orofaringei. Il linalolo era più efficace dell’olio in toto, con MIC di 0,09% su prelievi vaginali e di 0,29% su prelievi orofaringei. Il linalile acetato era pressochè inattivo. L’olio di lavanda al 2% distruggeva tutti i ceppi di Candida entro 15 minuti, mentre il linalolo allo 0,5% li distruggeva tutti entro 30 secondi. L’olio essenziale di lavanda e il linalolo inibivano la formazione dei microtubuli e l’allungamento delle ife fungine da parte della Candida a basse concentrazioni, mentre a concentrazioni più elevate distruggevano le cellule micetiche.

Azione sul sistema nervoso centrale: esercita attività neurodepressoria, per cui è utilizzata nel trattamento sintomatico degli stati neurotonici degli adulti e dei bambini e nei disturbi del sonno. Recenti studi elettroencefalografici hanno dimostrato una sua attività neurosedativa e rilassante quando utilizzata per via inalatoria, e ciò indica che anche piccole dosi di questa droga hanno una notevole influenza sull'attività cerebrale.
In un altro studio è stato rilevato che la lavanda per via inalatoria riduce la motilità nel topo fino al 78% rispetto al placebo e fino al 40% se l'animale veniva reso iperattivo dalla somministrazione di caffeina. L'inalazione di olio essenziale di Lavanda aumenta in modo significativo l'effetto ipnotico del pentobarbitale.
Misurazioni con metodo gas cromatografico e spettroscopico dopo 10 minuti dall'inalazione di lavanda hanno evidenziato la presenza di significative dosi di fitocomplesso nel sangue (fino a 10,7 ng./ml.). L'assorbimento del fitocomplesso di questa droga per via topica cutanea è ancora maggiore, poichè sono state ritrovate, coi metodi sopradescritti, elevate concentrazioni di principi attivi nel sangue (fino a 130 ng/ml.).
Uno studio nel cane ha valutato l’effetto dell’essenza di lavanda sull’agitazione indotta dal viaggio in auto. Gli animali dovevano annusare per 3 giorni l’essenza di lavanda o un aroma placebo e poi fare un viaggio in auto, valutando il comportamento degli animali durante il viaggio stesso. Si è visto che i cani del gruppo verum erano significativamente meno agitati di quelli del gruppo placebo, indipendentemente dal sesso, dall’età e dalla castrazione. Non sono stati osservati effetti avversi degni di nota. Lo studio indica che l’essenza di lavanda può essere utile per sedare gli animali prima di un viaggio in auto.
Uno studio nel ratto ha investigato l’effetto ansiolitico del linalolo e la sua potenziale interazione col recettore GABAA. Gli animali erano trattati col placebo, col linalolo, col midazolam e col flumazenil + linaiolo e si valutava tramite l’elevated plus maze, i livelli di catecolamine sieriche e di corticosterone sierico lo stato ansiogeno del soggetto. Si è visto che il linalolo non si legava al recettore GABAA, per cui la sua azione ansiolitica non è legata a questo meccanismo d’azione.
Uno studio clinico controllato ha valutato l’effetto neurosedativo dell’olio essenziale di lavanda in pazienti agitati con demenza senile. Sono stati arruolati 15 pazienti, che soddisfacevano i requisiti diagnostici ICD-10 per la demenza e che avevano un punteggio di almeno 3 punti alla Pittsburgh agitation scale (PAS). Essi dovevano inalare per 4 ore al giorno una soluzione con olio essenziale di lavanda al 2% o un placebo per un periodo di 10 giorni. Al termine della sperimentazione si è notato che 9 pazienti (il 60% del totale) avevano un miglioramento significativo della scala PAS, mentre gli altri non mostravano alcun progresso. Lo studio conclude che l’inalazione dell’olio essenziale di lavanda può avere una certa utilità per sedare pazienti agitati con demenza senile.

Azione spasmolitica: è stato dimostrato che la lavanda ha azione spasmolitica sull'ileo di cavia e sull'utero di ratto in vitro e riduce anche il tono del muscolo scheletrico. Questa azione è di tipo post-sinaptico e non atropino simile e sembra essere mediata attraverso il cAMP e non il cGMP, e somiglia molto a quella dell'olio essenziale di menta.
Importante per l'effetto spasmolitico della lavanda è l'azione di tipo calcio-antagonista, confermata dal fatto che la droga inibisce le contrazioni indotte dal K+ e simile a quella di uno specifico bloccante dei canali del calcio quale il verapamil. È anche utile nel trattamento topico delle piccole lesione cutaneee, delle ustioni superficiali, delle punture di insetti e della piccola patologia del cavo orale.

Indicazioni principali: sindrome ansiosa lieve o moderata.

Azione principale: sedativo-ansiolitica.

Altre azioni: spasmolitica viscerale.

EFFETTI COLLATERALI: come tutti gli oli essenziali può essere tossica a dosi anche moderatamente elevate, specialmente se usata per via interna. In rari casi può verificarsi una dermatite allergica sia per inalazione sia per contatto con l'olio essenziale di lavanda, che nei casi più gravi può richiedere la somministrazione di un corticosteroide.
Sono descritti i casi di tre giovani affetti da ginecomastia prepuberale che usavano prodotti topici contenenti essenza di lavanda e olio di melaleuca. La ginecomastia scompariva entro pochi giorni dalla sospensione dei prodotti suddetti. Il prelievo di biopsie mammarie mostrava che questi oli avevano un’azione estrogenico e antiandrogenica. Questi dati indicano che l’applicazione topica di oli di lavanda e di melaleuca va fatta con prudenza in soggetti maschi prepuberi per il rischio di indurre ginecomastia.

CONTROINDICAZIONI: Va usata con cautela nel bambino al di sotto dei 12 anni di età, in gravidanza e durante l'allattamento.

INTERAZIONI FARMACOLOGICHE: non note.

DATI TOSSICOLOGICI: non disponibili.